Blow Up (IT)
Curiosa collaborazione a distanza quella tra l’olandese Rutger Zuydervelt, in arte Machinefabriek, e l’americano Stephen Vitiello. La particolaritŕ non sta tanto nella lontananza tra i due soggetti – spedizioni di files via posta elettronica ormai sono all’ordine del giorno, come peraltro era l’invio di registrazioni da un capo all’altro del mondo in epoca pre-internet – quanto nella singolaritŕ dei materiali scambiati. Nella fattispecie dei reali scatoloni zeppi per lo piů di cianfrusaglie e aggeggi musicalmente non ortodossi (come da titoli delle varie tracce: pietre, riso, buste di plastica, fogli di stagnola, bottoni, tagliauova, vecchi nastri etc.) che forniscono a entrambi gli autori le sorgenti acustiche di partenza. In ciascuna delle due composizioni a loro disposizione e in quella finale effettivamente realizzata in coppia, i due si dedicano ad un intensivo lavoro di elaborazione e processing degli arnesi a propria disposizione, che si tramuta in filamentoso tremolio di suoni minimi, cerebrale archeologia oggettuale dallo sfuggente design cinematografico. Ciascuno mettendo cosě alla prova anche la propria capacitŕ di misurarsi con fonti ed attrezzi totalmente inaspettati. (7) Nicola Catalano